Dusty ed Ecolandia hanno presentato, separatamente, un ricorso al Tar contro la nuova gara d’appalto per affidare il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti nella città di Catania che è bandito dal Comune etneo (suddiviso in tre lotti). La prima udienza è in programma per il prossimo 9 luglio.
Il legale della Dusty, l’avvocato Nino Barreca, ha spiegato che il bando di gara è stato impugnato per “le sue inique condizioni”. Queste avrebbero “impedito quell’ampia partecipazione concorrenziale che Catania certamente merita, nell’affidamento di un così rilevante servizio”.
Il contenzioso verte sul costo del trasporto per il conferimento in discarica dei rifiuti raccolti che è “totalmente a carico della società vincitrice – afferma il legale -. Gli impianti vicini sono ormai quasi saturi, sicché è fortemente probabile che i rifiuti dovranno a breve (e certamente per tutta la durata del nuovo appalto) esser trasportati fuori Sicilia (forse persino all’estero). Ciò significa che i costi del trasporto dei rifiuti collegati all’appalto della Città di Catania, sono destinati a lievitare enormemente, in maniera peraltro imprevedibile. A fronte di tale incertezza, il bando di gara su cui è insorto il contenzioso aveva originariamente previsto che qualunque sia il luogo di conferimento dei rifiuti, tutti i costi del trasporto rimangono a carico della ditta affidataria del servizio visto che l’amministrazione ha chiarito che nulla è dovuto alla società aggiudicatrice, anche nel caso in cui il nuovo impianto di conferimento dovesse trovarsi più distante. Caricare esclusivamente sulla ditta affidataria i maggiori costi di trasporto, qualunque sia la maggiore distanza dell’impianto finale di conferimento ha reso con ogni evidenza totalmente antieconomico lo svolgimento del servizio, e ciò spiega sia le ragioni per cui nessuna seria impresa ha ritenuto di poter formulare un’offerta per per il lotto più importante, Catania centro, sia le ragioni del contenzioso, che riguarda infatti la totale indeterminatezza dei costi del trasporto – conclude Barreca –, e quindi la nullità del bando di gara”.